Un confronto Italo/Spagnolo sulle "questione di inizio vita": ipotesi di contaminazione tra modelli di regolamentazione giuridica
Lorenzo Chieffi
DOI:
https://doi.org/10.5281/zenodo.11526924Parole chiave:
diritto costituzionale comparato; aborto; procreazione assistita; autodeterminazione; diritto alla saluteAbstract
L’intento perseguito dal lavoro è stato quello di mettere a
confronto le esperienze di due Paesi, l’Italia e la Spagna,
attraverso l’analisi delle rispettive leggi adottate per disciplinare
la “questioni di inizio vita”, relative alla adozione delle tecniche
di procreazione medicalmente assistita e di svolgimento della
interruzione volontaria della gravidanza. La reciproca
assimilazione di modelli ordinamentali elaborati all’interno dei
territori interessati, come in una sorta di gioco degli specchi, è
stata certamente favorita da una comunanza di radici culturali
sviluppatasi nel corso dei secoli. Se per un verso, tale
contaminazione è dimostrata dal progressivo avvicinamento da
parte dello Stato iberico alla regolamentazione gradualista
introdotta in Italia dalla legge n. 194 del 1978, per disciplinare
la procedura per l’interruzione volontaria della gravidanza, in
direzione speculare ha fatto infatti da contrappunto
l’assimilazione, da parte di quest’ultimo Paese, della disciplina
spagnola, contenuta nella legge n. 35/1988, sulle tecniche per
la riproduzione umana assistita, poi riformata dalla successiva
legge organica 14/2006. L’affermazione dei principi
costituzionali realizzati da queste riforme normative dovranno
rappresentare un insuperabile limite contro i possibili tentativi di
reintrodurre impostazioni autoritarie e paternalistiche del
rapporto terapeutico, che si ritenevano ormai superate.