Tra sbarre e cicli

l'invisibilità della povertà mestruale nella realtà delle carceri femminili come problema di salute pubblica da una prospettiva comparata tra Brasile e Stati Uniti

Abstract

SOMMARIO: Questo articolo mira a promuovere una discussione critica sulla povertà mestruale nelle carceri femminili, affrontandone la concettualizzazione e l'impatto diretto sulla salute, la dignità e i diritti fondamentali delle donne private della libertà. Da una prospettiva intersezionale, lo studio analizza come la mancanza di politiche pubbliche efficaci e di infrastrutture di base acuisca le disuguaglianze di genere e perpetui la violenza istituzionale, in particolare contro le donne nere, povere e socialmente emarginate. La ricerca adotta una metodologia descrittiva con un approccio qualitativo, attraverso l'analisi bibliografica e documentaria, utilizzando dati provenienti da rapporti del Dipartimento Penitenziario Nazionale (DEPEN), dalla legislazione brasiliana, da dottrine nazionali e internazionali, nonché da studi di organizzazioni come l'UNICEF e le Nazioni Unite. Lo studio cerca di comprendere come lo stigma mestruale, combinato con la logica punitiva del sistema penale, trasformi le mestruazioni in un'esperienza di sofferenza e abbandono istituzionale. Inoltre, verrà condotta un'analisi comparativa tra Brasile e Stati Uniti per identificare somiglianze e differenze nel trattamento della dignità mestruale in carcere, evidenziando le implicazioni sociali e legali di questa realtà. Sulla base della domanda centrale, che mira a chiarire quali barriere impediscano la realizzazione del diritto alla salute mestruale nelle carceri femminili, emerge che l'inazione dello Stato, la scarsità di prodotti per l'igiene e l'invisibilità dei bisogni delle donne rendono le mestruazioni una fonte quotidiana di umiliazione, contribuendo alla violazione dei diritti costituzionalmente garantiti.